Mario Casella
L’URAGANO DI PIETRA
15×21, 200 pagine, Euro 19,00 (I)
ISBN 978-88-31285-65-0
L’isola è Hurricane, una roccia al largo della costa atlantica a nord di Boston che a inizio ’900 ospitava un migliaio di abitanti, tutti scalpellini, in maggioranza di origine italiana provenienti dalla fascia di confine con la Svizzera. Molti di loro, prima di arrivare sull’isola, lavoravano in condizioni da fame nelle cave del Cantone Ticino per estrarre il granito necessario alla nuova linea ferroviaria del San Gottardo. Era la fine dell’Ottocento e in quell’inferno lavoravano anche bambini di otto anni. A Hurricane, invece, le condizioni erano meno dure e si guadagnava meglio lavorando il granito destinato alle opere iconiche del progresso americano. Una su tutte: i piloni del ponte di Brooklyn a New York.
Su questo scoglio si incrociano i destini incredibili e in parte autentici dei protagonisti di questo romanzo. Giovanni è un bambino di Schignano (Val d’Intelvi) che lavora nelle cave ticinesi. Riesce però ad andarsene imbarcandosi con lo zio per attraversare “la Grande Pozza” e raggiungere l’America. Pochi mesi dopo anche Miranda arriva sulla stessa isola con il padre, costretto ad abbandonare le cave svizzere a causa della sua militanza sindacale.
La storia di una coppia di adolescenti immersi nelle tragedie dell’emigrazione, per molti aspetti simile a quella di oggi attraverso il Mediterraneo.
Sullo sfondo aleggia l’ombra della “Mano Nera”, l’organizzazione di stampo mafioso che estorceva agli emigranti italiani il denaro guadagnato con fatica e sacrifici.
“Nessun uomo è un’isola”, scrisse Hemingway. Un’isola può però diventare la vita per molti uomini, come i protagonisti di questo libro.
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